IUBILAEUM ORONTIANUM LYCIENSE. Mons. Angiuli ai sanitari: gratuità e rispetto dell’uomo

0
109

articolo ripreso da portalecce
e scritto da Andrea Pino
[ad_1]

Ieri sera nella cattedrale di Lecce, con la partecipazione del direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo, si è ritrovato il mondo della sanità salentina che opera in diocesi, per celebrare il Giubileo Oronziano.

 

 

 

Ha presieduto l’eucarestia il vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli, hanno concelebrato con lui l’arcivescovo Michele Seccia, il vicario generale, mons. Luigi Manca, don Gianni Mattia, cappellano del “V. Fazzi” e direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale della salute e don Michele Giannone, coordinatore degli eventi del Giubileo Oronziano.

Mons. Angiuli nell’omelia si è rivolto agli operatori invitandoli a un’etica dell’operatore sanitario che si fondi sempre sulla gratuità e sul rispetto della dignità umana di ogni paziente. Ha invitato, inoltre, tutti i credenti a riconoscere nel volto del sofferente il volto di Dio.

A conclusione della messa, il direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale della salute, ha rivolto il suo ringraziamento al vescovo e a tutti gli operatori che si sono prodigati instancabilmente durante tutto questo tempo di pandemia.

“Questa manifestazione giubilare – ha detto don Gianni – è l’occasione per dire grazie a chi con devozione, fatica e alle volte timore, è rimasto in prima linea in questa battaglia contro la pandemia per far sì che la vita potesse sfuggirle e rifiorire. Chinandoci con umiltà al cospetto di medici, infermieri e operatori sanitari tutti, non possiamo non rivolgere le nostre preghiere al nostro Sant’Oronzo”.

“Tutti i sanitari – ha aggiunto – si sono ritrovati a dover lottare con qualcosa che non conoscevano e ogni passo in avanti sembrava tirarli indietro, come se quelle fatiche non dovessero finire mai. Per un attimo è sembrato quasi che smettessero di essere uomini, donne, mariti, mogli, figli e figlie”.

La celebrazione si è conclusa con la benedizione da parte dell’arcivescovo Seccia dei bracci simulatori donati dall’associazione “Cuore e mani aperte” ai docenti e agli studenti del corso di laurea di scienze infermieristiche presente nel presidio ospedaliero leccese.

Un momento di preghiera e raccoglimento dove il cuore ha pulsato di gioia per questa festa giubilare che ha tatto sentire Sant’Oronzo, ancora una volta, compagno di strada, guida ed esempio nel soccorrere i poveri e i malati.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.

 

 

[ad_2]