Sacerdoti della Chiesa di Lecce di nome Oronzo

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Lo scrivente ha tra mani il secondo volume dell’indice degli ordinandi della nostra Chiesa Lupiense (1893-1951). Prima di procedere al lavoro che segue, è necessaria una premessa. Perché si è tralasciato il primo volume?

Sfogliandolo quasi a volo d’uccello, si è compreso che era necessario invertire l’ordine cronologico degli eventi per vari motivi.

Anzitutto perché il primo volume riguarda circa due secoli e mezzo (1640-1893): molto ingombranti per un solo articolo di giornale, anche se in edizione speciale; ancora, perché troppo distante dagli accadimenti esaminati. E, finalmente, perché da esso vissuti “de visu” o “da auditu a videntibus” (visti o ascoltati da chi ha visto).

 

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Lo scopo dello studio è quello voluto dall’edizione straordinaria de L’Ora del Salento per le feste patronali. E nella seconda parte di esso si è voluto ricordare qualche figura Sacerdotale che ha illustrato il nome di Oronzo. Ed infine, vedere perché questo nome del Santo patrono va da circa mezzo secolo in qua precipitosamente scomparendo, tra i Sacerdoti parallelamente con quanto risulta dallo stato demografico laicale della città capoluogo. Entrambi gli elenchi di Sacre ordinazioni sono custoditi in reparto speciale dell’Archivio storico diocesano.

Dobbiamo anche notare che i 45 “nomi” trovati in questa recente ricerca riguardano anche i nomi abbinati (naturalmente senza virgola) che si usavano di frequente fin quasi al XX secolo. Nonché le incardinazioni ed escardinazioni avvenute nel perido coevo (spesso intersecandosi tra clero diocesano e regolare). Ed, infine, i dispensati dagli obblighi Sacerdotali recentemente comparsi in periodo preconciliare. Purtroppo i processetti Sacerdotali in questione si fermano alla data dell’ascesa all’altare dei candidati, per cui ignoriamo forzatamente il contributo culturale, teologico e classico dei Sacerdoti in questione. Che invece troviamo nei bollari dei benefici curiali e nelle conclusioni capitolari della diocesi.

Unico contributo nello studio prefissoci, sono i titoli “patrimoniali” di Sacra ordinazione (inseriti nei citati elenchi), che un tempo venivano esigiti al conferimento del suddiaconato, ordine Sacro da tempo scomparso nella legislazione canonica vigente. Molti lettori sanno che la scomparsa di quest’ordine Sacro di origine medievale ha portato con sé il trasferirsi al diaconato degli oneri connessi come la promessa di castità, di povertà e di obbedienza al Vescovo “pro tempore”. Il titolo unico patrimoniale di Sacra ordinazione in elenco recensito è invece del tutto scomparso con l’eliminazione del suddiaconato. Assieme al “legato pio” e al servizio della diocesi. Infine, dobbiamo rilevare che tra gli scomparsi titoli di ordinazione vi era anche qualche titolo di stato o di banca.

 

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Tra i tanti presbiteri dal nome Oronzo contenuti nel secondo libro in esame, scegliamo alcune figure, vanto della nostra Chiesa diocesana.

 

Per la città ricordiamo Mons. Oronzo Bello, oriundo di Botrugno (arcidiocesi di Otranto), incardinatosi a Lecce ricevendo la Sacra tonsura (1907). Nato il 26 ottobre 1885, ascese l’altare nella cattedrale di Lecce il 2 agosto 1911. Fu cancelliere di Curia per lunghi anni; rettore di San’Antonio della piazza (San Giuseppe) e direttore spirituale del seminario vescovile fino alla prematura morte, avvenuta a soli 53 anni di età il 12 marzo del 1938.

 

Il can. Oronzo Perulli, nato a Lecce il 20 ottobre 1924 ed ivi defunto il 23 luglio 2005. Fu Cappellano dell’Istituto per ciechi, rettore di alcune chiese del centro storico: Sant’Oronzo in Duomo, Sant’Anna, Basilica del Rosario, Santa Maria della grazia e in ultimo Sant’Angelo. Fu anche vice-maestro delle cerimonie vescovile.

 

Ed anche Mons. Oronzo Marzo, leccese purosangue (2 novembre 1927 – 30 maggio 2010). Visse la sua giovinezza Sacerdotale per molti anni da missionario in Brasile come Sacerdote “fidei donum”. Tornato in diocesi assunse l’incarico particolare di amministratore contabile della Curia e di rettore dell’artistica chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo nel monumentale cimitero cittadino.

 

Nonché Mons. Oronzo Mazzotta, nato a Novoli il 6 ottobre 1919 e ordinato Sacerdote il 30 agosto 1942, che fu preside del seminario diocesano, reggente del nostro Archivio storico diocesano e, per un tretennio docente di Lettere nelle medie superiori statali. Se ne morì, invece, quasi centenario.

 

Per quanto attiene ai vicariati extraurbani, troviamo nella stessa Novoli Mons. Oronzo Madaro, Prelato domestico di Sua Santità, nato il 13 maggio 1878, Sacerdote il 30 novembre 1901 ed ivi ancora, arciprete della matrice di Sant’Andrea, dopo essere stato Delegato arcivescovile e poi Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Taranto. Morì il 21 marzo del 1973.

 

Passando alla Vicaria di Monteroni di Lecce, troviamo Mons. Oronzo Politi, ivi nato il 16 ottobre 1880 e asceso all’altare il 30 luglio 1905, morto il 14 gennaio 1968. Fu docente nelle medie superiore statali e delegato diocesano per la gioventù disadattata presso la Procura dei minori.

 

E nella Vicaria di San Cesario di Lecce, troviamo il can. Oronzo Margiotta. Ivi nato il 26 maggio 1929. Salì l’altare nel Duomo di Lecce il 13 luglio 1952. Arciprete nel patrio loco dal 1960 al 2000; vicario foraneo per alcuni anni e morto a soli 73 anni il 5 luglio 2002.

 

Non ci consta che la Vicaria di Vernole sia stata illustrata da alcun ecclesiastico di nome Oronzo, eccezion fatta per il vescovo Oronzo Durante, unico elevato alla dignità episcopale. Nato a Melendugno il 13 dicembre 1860, fu arciprete della città natale e primo vicario giudiziale della diocesi dopo il Codice del ’17. Divenne vescovo di San Severo (Fg) l’11 dicembre 1922 ed ivi morì il 5 novembre 1941.

 

A mò di conclusione, dobbiamo ancora dolorosamente constatare che purtroppo, dal secondo novecento in qua, come già scritto, sono andati vertiginosamente scomparendo i Sacerdoti che portavano il nome del santo patrono. Per cui, la nota incisione a pié della colonna nella piazza principale di Lecce non conserva la verità di quanto classicamente scolpito nel marmo con l’elogio del venerato latinista, pastore lupiense, Mons. Alberto Costa che circa sessant’anni or sono, il 23 agosto del 1945 volle affidare alla memoria la grandezza del nostro patrono: “Orontium cives uno ore salutant: Lyciensium grande decus columenque rerum” (I leccesi salutano all’unisono Oronzo, loro grande vanto e difensore).

 

Oronzo De Simone