XVIII – STORIE FULGIDE DI FEDELTA’ SUPREMA

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“Il martirio è la suprema testimonianza resa alla fede. Il martire è un testimone che arriva fino alla morte. Egli rende testimonianza a Cristo morto e risorto, al quale è unito dalla Carità. Rende testimonianza alla verità della fede e della dottrina cristiana. Affronta la morte con un atto di fortezza”.

Queste affermazioni tratte dal Catechismo della Chiesa cattolica ribadiscono le motivazioni e le prospettive che giustificano la donazione anche cruenta della vita dei cristiani. La scia di sangue che lasciano nel loro cammino di fede, si snoda attraverso i secoli: il loro sangue è come linfa vitale che sostiene la speranza dei cristiani in tutto il mondo.

Giustamente “con la più grande cura la Chiesa ha raccolto i ricordi di coloro che per testimoniare la fede, sono giunti fino alla fine. Si tratta degli Atti dei Martiri. Costituiscono gli archivi della Verità scritti a lettere di sangue” (c.s.).

Negli archivi della Verità testimoniata con l’effusione del sangue si leggono storia che nessuna potenza ostile può cancellare, nessuna violenza alla libertà dei credenti può ridurre al silenzio.

Sono storie che aprono a tutti la possibilità di leggere pagine esemplari che raccontano un Amore indissolubile a Cristo, un Amore alimentato dalla fiamma della carità verso Dio Padre e verso i fratelli.

Sono storie che accendono la luce indefettibile della Speranza per contrastare i tradimenti, le false sicurezze, le ideologie e i fanatismi inappaganti e deleteri, gli accaniti assalti alla fede e alla Chiesa da parte dell’ateismo, del nichilismo, del laicismo, tesi a spegnere la Speranza.

Sono storie che fondano una luminosa e feconda “tradizione” ininterrotta di santità: verificano e attestano le prerogative della Chiesa “una santa, cattolica, apostolica”.

Sono storie che sospingono i deboli nella fede alla fortezza spirituale, i peccatori alla conversione, gli oppressi alla Liberazione, gli smarriti alla ricerca della Verità che fa liberi, sospingono ogni cristiano alla Salvezza, ogni uomo alla Redenzione.

Di queste storie alcune pagine sono state scritte dai nostri Martiri Oronzo, Giusto e Fortunato agli albori della cristianità: dalla loro intrepida suprema testimonianza vengono trasmessi a noi insegnamenti ed esempi preziosi, eredità feconda di ogni bene.

Alla luce della vita e del martirio dei nostri Patroni “l’ombra della notte svanisce, – l’aurora inonda di luce la terra, – fugge l’ansia dai cuori, s’eleva il canto dei fedeli.

Ecco irrompe il Sole vero, – trionfa la Passione di Cristo, – rifulge il vessillo della Croce, – regna la divina verità.

Santi martiri, questa vittoria – è frutto dei vostri miracoli,  delle pene e delle fatiche, – della vita e della morte.

Con voce di gioia – inneggiamo ai martiri, – che suggellarono nel sangue la fede cristiana” (dalla Liturgia).