Nella salmodia liturgica propria dei nostri Santi Martiri in occasione della loro solenne ricorrenza, l’inno iniziale dei “primi” e dei “secondi” vespri, è “memoria” viva della loro eroica incessante predicazione del Vangelo e della loro totale testimonianza a Cristo, ed è “supplica” implorante il perdono e la pace di Dio.
Così l’inno si esprime: “Lieti cantate, o popoli, – l’eccelsa gloria dei Santi; – proclamate dei Martiri di Cristo i grandi meriti lodi meravigliose.
Soffrirono torture e violenze, – sfidarono fieri la morte, – portando in patria e in terre lontane – l’annunzio divino della fede.
Sparso il sangue, coronati di gloria, – dall’alto del cielo sempre – proteggono la loro terra, – placano la giustizia di Dio.
Ti supplichiamo, unico e sommo Dio, – perdona le colpe, libera dal male, – dona ai tuoi servi la pace, – e canteremo la tua gloria nei secoli. Amen.”.
C’è l’inno che precede la salmodia delle “Lodi mattutine”: esprime con fremiti vibranti di gioia, la vittoria dei martiri sulle forze avverse del maligno menzognero; esprime con accorato accento la gloria all’augusta Trinità. Ecco il testo; “Esultino i beati nel cielo, – frema di rabbia l’inferno, – noi con gioia esaltiamo – la vittoria dei martiri santi.
L’ombra della notte svanisce, – l’aurora inonda di luce la terra, – fugge l’ansia dai cuori, – s’eleva il canto dei fedeli.
Ecco irrompe il Sole vero, – trionfa la passione di Cristo, – rifulge il vessillo della Croce, – regna la divina verità.
Santi martiri, questa vittoria – è frutto dei vostri miracoli, – delle pene e delle fatiche – della vita e della morte.
Con voce di gioia – inneggiamo ai martiri, – che suggellano nel sangue – la fede cristiana.
Sia gloria al Padre e al Figlio, – sia onore al Santo Spirito, – all’unico e trino Signore, sia lode nei secoli. Amen”.
Dagli Inni riportati emergono le grandi virtù praticate da Martiri: le virtù che caratterizzano il martirio cristiano: la fortezza (con la quale si è pronti a resistere alla seduzione e a superare le asprezze delle prove); la pazienza (intesa come capacità di sopportazione dei pericoli nella loro vasta gamma); la carità (cioè l’amore a Cristo come motivazione e fondamento della testimonianza); la fede (intesa come professione e manifestazione concreta dell’amore a Cristo).
Queste sono le virtù che lungo la storia della Chiesa da sempre proiettano la luce della sua presenza, oscurano le umane debolezze, riparano i tradimenti, la cingono di un’aureola luminosa, faro irradiante sicurezza nell’impegno diuturno di fedeltà a Cristo salvatore, guida certa, fratello di tutti, il Martire più grande della storia.