“La Chiesa proclama il mistero pasquale realizzato nei Santi, che hanno sofferto con Cristo e con Lui sono stati glorificati; propone ai fedeli i loro esempi che attraggono tutti al Padre per mezzo di Cristo; implora per i loro meriti i benefici di Dio”: questa dichiarazione del Concilio Vaticano II mette nella giusta prospettiva chi vuole rendere onore ai nostri martiri e vuole seguirne l’esempio e l’insegnamento.
Nel giorno della loro “memoria”, questa può essere ricordata e vissuta con efficacia spirituale e con vera pietà religiosa, specialmente da tutti coloro che partecipano alla solenne celebrazione, riuniti in assemblea liturgica.
Nella celebrazione la Parola di Dio esorta i fedeli a fare “l’elogio degli uomini gloriosi, gli antenati del nostro popolo”, e spiega: “Il Signore ha dato loro un nome, ha manifestato in essi la sua gloria… Hanno parlato con carica profetica… Alcuni di loro hanno lasciato un buon ricordo… I nostri antenati furono generosi e noi li ricordiamo per le loro opere… la loro fama non sarà mai cancellata… i loro corpi furono sepolti in pace, il loro ricordo è vivo da una generazione all’altra”.
La stessa Parola di Dio rammenta che “la fede, vittoriosa sul male che è nel mondo, è la fede operante nell’amore di Dio e osserviamo i suoi comandamenti, siamo certi di amare anche i figli di Dio… E i suoi comandamenti non sono pesanti, perché chi è divenuto figlio di Dio vince il mondo. E’ la nostra fede che ci dà la vittoria sul mondo. Solo chi crede che Cristo è il Figlio di Dio può vincere il mondo”.
Nel giorno solenne della “Festa”, la Liturgia invita pure i fedeli a proclamare che “è cosa buona e giusta nostro dovere e fonte di salvezza rendere grazie sempre e in ogni luogo al Signore, Padre Santo” perché “a imitazione di Cristo i santi Martiri Oronzo, Giusto e Fortunato hanno reso gloria a Dio e hanno testimoniato con il sangue i prodigi di Dio, che rivela nei deboli la sua potenza e dona agli inermi la forza del martirio per mezzo di Cristo”.
La Parola di Dio, indefettibile e sempre attuale, l’autentica “devozione” verso i Santi sono coinvolgenti al massimo. I nostri Patroni hanno donato totalmente se stessi per testimoniare la fede in Cristo e per dimostrare di quale amore siamo stati amati da loro.
Sant’Agostino ha scritto: “Il Signore ha definito la pienezza dell’amore con cui dobbiamo amarci gli uni gli altri: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” e Cristo ha dato la sua vita in riscatto per tutti e la sua volontà è che ci amiamo come Lui ha amato noi… Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché lo seguiate”.
E sempre Sant’Agostino ammonisce: “Così hanno fatto con ardente amore i Santi martiri e se non vogliamo celebrare inutilmente la loro memoria, se non vogliamo accostarci infruttuosamente alla sacra mensa del Signore, bisogna che anche noi, come loro, siamo pronti a ricambiare il dono ricevuto… Chiediamo che essi preghino per noi, per ottenerci di seguire le loro orme. Essi hanno toccato il vertice di quell’amore che il Signore ha definito come il più grande possibile… Manteniamoci sulla loro scia ed amiamoci gli uni gli altri come Cristo ha amato noi dando la sua vita. Amore, dunque, nel concreto della storia quotidiana, dovunque operiamo: “se vogliamo che la virtù della Carità trionfi nel tempo della prova, occorre che in tempo di pace l’alimentiamo con le opere della misericordia” (San Tommaso d’Aquino).
La “Festa” dei nostri Patroni ci porta a riflettere sulla loro “presenza” spirituale, sulla loro eroica testimonianza, sulla loro protezione, come canta la Liturgia: “Lieti cantate, o popoli, – l’eccelsa gloria dei Santi; proclamate dei Martiri di Cristo – i grandi meriti – le lodi meravigliose.
Soffrirono torture e violenze, – sfidarono fieri la morte, – portando in patria e in terre lontane – l’annunzio divino della fede.
Sparso il sangue, coronati di gloria, – dall’alto del cielo sempre – proteggono la loro terra, – placano la giustizia di Dio”.
La “memoria” solenne dei nostri Martiri segni la crescita della fede, la saldezza della testimonianza cristiana, l’impegno per costruire una società più umana e più pacifica.